Documentare le caratteristiche della mano
Nel mio precedente articolo sulla possibilità di leggere la mano dalle foto, a cui rimando per i dettagli, avevo spiegato come documentare l’aspetto della mano con foto non permette una lettura della mano completa, ma è comunque un utile metodo di studio.
Mi propongo ora di segnalare quali sono le migliori e più efficaci modalità per documentare lo stato delle linee palmari e la loro evoluzione.
Anche nella Pagina Facebook che ho fondato e di cui ho dato notizia in queste pagine sono a volte necessarie immagini per chiarire dubbi sulle linee palmari e tali immagini per essere utilizzabili devono essere sufficientemente dettagliate; questo post è particolarmente dedicato agli iscritti al gruppo.
Gli appassionati di fotografia potranno ritenere superflue molte delle mie indicazioni, lo scopo di questo post è soltanto di esaminare alcuni strumenti per uno scopo specifico.
Le modalità di documentazione del palmo della mano sono essenzialmente tre: l’impronta ottenuta con un rullo inchiostrato, la fotocopia e la foto.
L’uso del rullo inchiostrato, anche se valido, non è pratico nell’uso normale, in quanto richiede speciali materiali, il tempo impiegato per ottenere una buona impronta non è breve e l’esecuzione non è particolarmente piacevole.
La fotocopia e la foto si ottengono quasi istantaneamente e la foto in particolare può essere presa con grande immediatezza e e semplicità in qualunque luogo: esaminerò perciò soltanto questi due ultimi sistemi di rilevazione.
Una fotocopia in bianco e nero è pienamente adeguata per uno studio successivo, la sua immagine ben contrastata e a fuoco permette di rilevare con facilità sia le linee della mano che le creste papillari.
E’ possibile allo scopo usare una fotocopiatrice in bianco e nero, digitalizzando poi l’immagine con uno scanner, oppure si può usare lo scanner direttamente.
La mano non deve mai essere premuta contro il vetro, ma sempre appoggiata senza pressione e in posizione naturale, avendo cura di includere nell’immagine anche il polso e di allineare il braccio alla mano.
Mentre gran parte delle fotocopiatrici hanno un sistema ottico con una buona profondità di campo e permettono di registrare con accuratezza anche particolari non a diretto contatto con il vetro, questo non avviene sempre per gli scanner. In particolare gli scanner più utilizzati per uso personale hanno un sensore CIS senza alcuna profondità di campo che non permette di ottenere direttamente buone immagini, ma è comunque possibile usarli per digitalizzare fotocopie cartacee e completare così l’archiviazione.
Gli scanner con sensore CCD sono più ingombranti, in particolare hanno un maggiore spessore, e possono essere usati per ottenere direttamente buone immagini. In genere dovrebbero essere impostati per ottenere immagini in bianco e nero ed è consigliabile effettuare la regolazione della luminosità e del contrasto nell’anteprima della scansione, per ottenere un risultato finale ottimale. La risoluzione da impostare dovrebbe essere di almeno di 200 pixel per pollice.
La modalità più immediata e alla portata di tutti per documentare l’aspetto delle mani è l’uso delle foto, anche se foto scattate senza particolare cura sono del tutto inutilizzabili.
Molti dei cellulari o delle webcam più comuni sono inadeguate per fotografare le mani in quanto hanno fuoco fisso, permettendo di fotografare in modo accettabile soltanto da un metro di distanza in poi, e forniscono immagini con una risoluzione troppo bassa per i dettagli, ad esempio l’immagine ottenuta può avere 480 x 640 pixel. Poiché il loro obiettivo è poco luminoso, la foto viene scattata con tempi di esposizione elevati e, senza particolari cautele, non è infrequente che risulti mossa.
Occorre quindi una vera e propria macchina fotografica digitale, che produce immagini con una risoluzione di almeno 1500 pixel per lato e permette, con l’eventuale uso dell’autofocus e la possibilità di settaggio macro, una messa a fuoco accurata.
Per evitare immagini mosse ed ottenere una buona definizione dei particolari è consigliabile l’uso della luce naturale che, per mettere in risalto i segni più fini presenti, dovrebbe presentarsi inclinata rispetto alla superficie della mano.
Per completezza di documentazione, oltre alla foto del palmo è consigliabile anche quella del dorso per entrambe le mani e può essere utile aggiungere una foto a palmo semichiuso che mostri la mano nel suo spessore dal lato del mignolo.
Oltre a permettere uno studio accurato, senza la continua presenza del soggetto, le immagini ottenute, se vengono archiviate, potranno essere confrontate dopo qualche anno con nuove immagini per valutare l’eventuale modifica delle linee.