Casanova e l’anulare lungo

Nella storia recente della chirologia riveste una certa importanza l’esame del “digit ratio”, rapporto fra la lunghezza dell’indice e dell’anulare. E’ stato provato che tale digit ratio è correlato all’esposizione del feto al testosterone fino al momento della nascita e questo a sua volta è legato a numerose caratteristiche fisiche e psicologiche. Ho da poco scritto sull’argomento il post Osservare l’indice e l’anulare, a cui aggiungo ora qualche considerazione sui precursori.

Il primo scienziato ad osservare un rapporto variabile fra indice e anulare e a studiarlo è stato un antropologo, Alexander Hecker (1), mentre il secondo è stato, due anni dopo, l’italiano Paolo Mantegazza (2), fisiologo e antropologo, seguito, dopo una decina d’anni, da Grüning (3) e Backer (4).

Si potrebbe pensare che la storia dei precursori finisca qui, ma lo stesso Mantegazza fa notare che il primo a notare questo rapporto variabile fra la lunghezza dell’indice e dell’anulare non era stato uno scienziato, ma il noto avventuriero e seduttore Giacomo Casanova, che aveva raccontato (5) di una disputa con il pittore suo amico Anton Rafael Mengs.

Casanova, che aveva l’anulare lungo, sosteneva che Mengs, con l’indice lungo, aveva una mano differente da quella degli altri; per risolvere la disputa avevano esaminato la mano di tutte le persone lì presenti.

Tutti avevano l’anulare più lungo e Mengs, anziché rassegnarsi, aveva concluso di essere felice di essere unico da un certo punto di vista.

Allora non si conosceva il significato dell’anulare lungo, mentre ora che lo sappiamo non ci stupiamo più di tanto del risultato dell’indagine: basta ricordare che l’anulare lungo viene ora anche chiamato “Casanova pattern” (modello Casanova).

Ho scritto questa nota dopo aver trovato nel web l’articolo originale di Paolo Mantegazza, molto più coinvolgente di quanto abbia potuto mostrare qui; se volete leggerlo, è sufficiente che consultiate l’Emeroteca Digitale, iniziativa promossa dalla Biblioteca Nazionale Braidense.


Riferimenti

1. Ecker A. (1875): Einige Bemerkungen über einen schwankenden Charakter in der Hand des Menschen. [Qualche annotazione su un carattere variante della mano degli uomini] Archiv. für Anthropologie, 8,68-74, 1875.

2. Mantegazza P. (1877): Della lunghezza relativa dell’indice e dell’anulare nella mano umana. Rendiconti Reale Istituto lombardo di scienze e lettere, 1877, serie 2, vol. 10, 303-309

3. Grüning J. (1886): Über die Länge der Finger und Zehen bei einigen Volderstämmen. Archiv für Anthropologie 1886, 16: 511-517

4. Baker F. (1888): Anthropological notes on the human hand. The American Anthropologist 1888, 1: 51-75

5. Casanova G. ( 1871): Mémoires. Bruxelles, 1871, T.6: p.252

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